Passato remoto uważany jest powszechnie
przez cudzoziemców za czas typowo literacki, “niewygodny”, i właściwie tak
rzadko używany w języku mówionym, że niemal zbędny…
W północnych Włoszech passato remoto faktycznie prawie zanika dziś z języka
potocznego, zachowując jeszcze swoje zastosowanie w języku literackim, natomiast w południwych regionach nikogo nie dziwi nadużywanie
tego czasu właśnie w języku potocznym, nagminnie zastępującego passato
prossimo.
Południowi rozmówcy kierują się słuszną zasadą,
że passato remoto odnosi się nie
tylko do zamierzchłych czasów, dawnych opowieści, faktów historycznych, legend,
podań, bajek...., ale także do czynności definitywnie zakończonych, nawet stosunkowo niedawno. Natomiast czynności wyrażane w czasie passato prossimo
powinny mieć emocjonalny związek (lub konsekwencje) z sytuacją
teraźniejszą, podkreślają lingwiści.
Zauważmy, że pod tym względem użycie
tych czasów przypomina zastosowanie czasów past simple i present perfect w języku angielskim.
Stopniowo jednak granice pomiędzy tymi dwoma czasami w języku włoskim zaczęły się zacierać w zależności od regionu, z którego pochodzą rozmówcy: w regionach północnych
passato prossimo wypiera z
języka potocznego passato remoto,
nawet w kontekście bardzo odległym w czasie i niezwiązanym z teraźniejszością: “Napoleone ha
invaso la Russia” zamiast “Napoleone
invase la Russia”. Passato remoto może tu być odbierany jako forma aż nazbyt formalna, skostniała, staroświecka...
A w południowych regionach passato remoto może dziś występować w kontekstach badzo zbliżonych w czasie do chwili obecnej: “Ieri ti vidi” zamiast „Ieri ti ho visto”. (źródło przykładów: link). Dla tutejszych rozmówców passato remoto brzmi po prostu naturalniej, tym bardziej, że w niektórych południowych dialektach passato prossimo wogóle nie istnieje!
A w południowych regionach passato remoto może dziś występować w kontekstach badzo zbliżonych w czasie do chwili obecnej: “Ieri ti vidi” zamiast „Ieri ti ho visto”. (źródło przykładów: link). Dla tutejszych rozmówców passato remoto brzmi po prostu naturalniej, tym bardziej, że w niektórych południowych dialektach passato prossimo wogóle nie istnieje!
Przykłady użycia passato remoto z prasy publikowanej na południu kraju:
“/…/vicesindaco di Imperia, ammette di avere incontrato Gangemi, ma che ignorava a suo tempo
chi fosse realmente. "Mi aveva chiesto di trovare un lavoro a suo nipote e
non mi aveva promesso nulla in cambio - assicura Saso - Quando feci alcune indagini e seppi che era considerato una persona
'poco raccomandabile' non lo vidi
piu'. Fui anche invitato alla festa
dei calabresi, ma non ci andai"
- cn24tv.it, 22/07/2010
“/…/Dionigi, il quale conosce bene l'ambiente Milan e non
l'ha mai dimenticato. "Sono un ex, conservo dei ricordi meravigliosi della
mia esperienza in rossonero. Era il Milan di Capello, ero un ragazzino ma mi diedero la possibilità di allenarmi con campioni
come Van Basten, Savicevic e Gullit. Non
c'era la possibilità di giocare, ovviamente, ma feci un paio di amichevoli prestigiose, andai in panchina in Coppa
Campioni ". - cn24tv.it, 12/12/2012
'Ibra lo vedrei bene anche a Napoli: quando andai con lui a Napoli, con la
Juventus, rimase affascinato dalla
città'. – (gazzettadelsud.it, 30/04/2013)
'Dentro la mia testa - dice Andreolli - c'era solo
l'obiettivo di tornare qui. Quando andai
via 7 anni fa fu uno dei giorni
più tristi della mia carriera. –
gazzettadelsud.it, 12/07/2013
Tak więc passato remoto jest nadal bardzo istotnym i wciąż żywym elementem języka włoskiego, dlatego zachęcam aby poświęcić mu więcej uwagi, pamiętając jednak o jego poprawnym zastosowaniu.
A najlepszym sposobem na przyswajanie trudnych form czasownika
są piosenki...
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E l'Angelo della Morte sul macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
E infine il Signore sull'Angelo della Morte sul macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino mio padre comprò.
Piosenka dla zaawansowanych: Lucio Battisti "Le Cose Che Pensano":
In nessun luogo andai per niente ti pensai
e nulla ti mandai per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai d'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio amore ti ignorai
invece costeggiai i lungomai
M'estasiai ti spensierai m'estasiai, e si spostò
la tua testa estranea che rotolò
Cadere la guardai riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che cacciava fuori la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai in quell'attualità che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta la straniera, lei come sta
Son le cose che pensano ed hanno di te sentimento esse t'amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose prolungano te
La vista l'angolai di modo che tu mai entrassi col viavai
di quando sei dolcezza e liturgia, orgetta e leccornia
La prima volta che ti vidi non guardai da allora non t'amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te son le cose, prolungano te
certe cose
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