O seksistowskich reklamach we Włoszech była już mowa kilkakrotnie, np. Reklamy szok we Włoszech czy Seksistowskie reklamy we Włoszech.
Tym razem, dla posługujących się językiem włoskim w stopniu zaawansowanym proponuję gościnnie artykuł:
Tym razem, dla posługujących się językiem włoskim w stopniu zaawansowanym proponuję gościnnie artykuł:
Noi donne, ridotte a femmine
Alzi la mano chi almeno una volta ha cambiato canale o tolto il volume al partire della pubblicità. Il principale mezzo di comunicazione e propaganda a disposizione dell’azienda risulta sempre più spesso irritante e fastidioso, tanto da perdere la propria efficacia nel veicolare il prodotto.
Tuttavia, nell’ultimo periodo, si sta
assistendo ad un principio di inversione di tendenza: la pubblicità non
mira più (soltanto) ad incrementare le vendite, ma ad instaurare una
relazione con il consumatore. Coerentemente con tale obiettivo, la
comunicazione non deve più parlare del prodotto, ma del consumatore.
In questo articolo ho scelto di
focalizzarmi sulle pubblicità che descrivono le donne, per mostrarvi
come, a fronte di una descrizione veritiera che riesce a raggiungere
effettivamente i pensieri, le emozioni e le paure delle donne, la
comunicazione risulta drasticamente più efficace. Questo accade perché
la marca riesce a conquistare la nostra fiducia, assicurandosi così una
nostra predisposizione favorevole non solo nei confronti dello specifico
prodotto, ma di qualsiasi altro articolo di quella marca.
Iniziamo quindi con Pantene, che in
questo spot si occupa non solo dell’immagine femminile, ma in
particolare del diritto all’autostima, mai citato, mai considerato,
eppure spesso violato.
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autor: Magda Capobianco
źródło: La Voce della Fenice (lavocedellafenice.wordpress.com/)
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