6 stycznia 2015

Noi donne, ridotte a femmine - czyli seksistowskie reklamy

O seksistowskich reklamach we Włoszech była już mowa kilkakrotnie, np. Reklamy szok we Włoszech czy Seksistowskie reklamy we Włoszech.
Tym razem, dla posługujących się językiem włoskim w stopniu zaawansowanym proponuję gościnnie artykuł: 

Noi donne, ridotte a femmine


Alzi la mano chi almeno una volta ha cambiato canale o tolto il volume al partire della pubblicità. Il principale mezzo di comunicazione e propaganda a disposizione dell’azienda risulta sempre più spesso irritante e fastidioso, tanto da perdere la propria efficacia nel veicolare il prodotto.

Tuttavia, nell’ultimo periodo, si sta assistendo ad un principio di inversione di tendenza: la pubblicità non mira più (soltanto) ad incrementare le vendite, ma ad instaurare una relazione con il consumatore. Coerentemente con tale obiettivo, la comunicazione non deve più parlare del prodotto, ma del consumatore.

In questo articolo ho scelto di focalizzarmi sulle pubblicità che descrivono le donne, per mostrarvi come, a fronte di una descrizione veritiera che riesce a raggiungere effettivamente i pensieri, le emozioni e le paure delle donne, la comunicazione risulta drasticamente più efficace. Questo accade perché la marca riesce a conquistare la nostra fiducia, assicurandosi così una nostra predisposizione favorevole non solo nei confronti dello specifico prodotto, ma di qualsiasi altro articolo di quella marca.
Iniziamo quindi con Pantene, che in questo spot si occupa non solo dell’immagine femminile, ma in particolare del diritto all’autostima, mai citato, mai considerato, eppure spesso violato.


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autor: Magda Capobianco 
źródło: La Voce della Fenice (lavocedellafenice.wordpress.com/)

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